Se non avete ancora piani per stasera, che ne dite di un bell’aperitivo per celebrare insieme agli amici l’Happy Hour Day?
Ogni anno il 12 novembre si festeggia questa usanza dalle origini anglosassoni. E anche se l’italianissimo aperitivo non è esattamente la stessa cosa, di sicuro è la tradizione nostrana che più si avvicina a quella dell’Happy Hour.
Il nome “Happy Hour”, cioè “ora felice”, ha origine probabilmente negli anni ‘20 del Novecento nell’ambito della Marina Militare degli Stati Uniti: a bordo delle navi esisteva una sorta di ricreazione, durante la quale i soldati avevano modo di sfogare con attività di svago lo stress accumulato.
Il termine venne poi utilizzato durante il proibizionismo, sempre negli USA, per indicare il breve lasso di tempo durante il quale le persone, prima della cena, andavano a consumare bevande alcoliche nei locali che le servivano illegalmente (speakeasy).
Da lì l’espressione “Happy Hour” è passata a indicare, prima nei paesi anglosassoni e poi anche nel resto del mondo, un periodo durante il quale un bar o ristorante offre sconti od offerte speciali sulle bevande, solitamente quelle alcoliche. Di solito è una pratica che ha luogo nel tardo pomeriggio.
Viste le ovvie potenziali conseguenze negative dell’offrire alcool a prezzi ridotti, negli ultimi anni l’usanza dell’Happy Hour è stata regolamentata con più attenzione e tramite limitazioni apposite. Ciò non toglie che, se praticato in maniera assennata e soprattutto circondati da persone con cui si sta bene, l’Happy Hour può rappresentare un momento di gioia e convivialità.
Per sapere di più sull’Happy Hour Day, potete ascoltare qui la puntata di stamattina di Segreti in Tavola in cui ne ho parlato.