Ho la fortuna di vivere in campagna, alle porte di Roma, nell’azienda agricola di famiglia: abbiamo appena impiantato alcuni ettari di “melograneto”. Sono molto felice di questa scelta perché ho scoperto che questa pianta ha mille proprietà benefiche oltre ad essere un portafortuna: leggete qui!
- Il melograno, ha dato il nome alla città di Granada ed è considerato un albero leggendario: infatti era attribuito alla Grande Madre, regina del Cosmo, nel suo duplice ruolo di colei che dà la vita e colei che la toglie, un simbolo di fecondità, quindi, ma anche di morte. E’ un arbusto originario della Persia e dell’Afghanistan, oggi molto diffuso anche nella zona mediterranea.
- In Egitto, 4000 anni fa, si conoscevano già le benefiche proprietà curative di questo frutto apprezzato allora per la sua efficace azione vermifuga. Nell’Antica Grecia, Ippocrate lo definì un vero e proprio rimedio medicamentoso da prescrivere come antiparassitario, antinfiammatorio e per combattere i casi di diarrea cronica.
- Il frutto è ricco di vitamina A e B e contiene tannino, che ha proprietà astringenti. Inoltre è ricco di flavonoidi, sostanze antiossidanti che proteggono il cuore e le arterie, per questo i suoi estratti possono essere un valido aiuto per prevenire alcune importanti malattie come l’ipercolesterolemia, l’arteriosclerosi e altre patologie cardiovascolari (ictus, infarto). Ne basterebbero 50 ml al giorno per assicurare un effetto protettivo!
- E’ ricco di sostanze antiossidanti capaci di contrastare l’azione lesiva dei radicali liberi, cui si deve l’invecchiamento precoce dei tessuti e la degenerazione cellulare: per limitare i segni del tempo il consiglio è quello di assumere 20 ml di succo di melograno 2 volte al giorno.
- Recentemente alcuni studi hanno individuato una sostanza, contenuta anche nei lamponi, nelle fragole, nelle noci, l’acido ellagico, capace di indurre la morte delle cellule cancerose: molte ricerche hanno confermato l’azione antitumorale di questo arbusto in particolare nei confronti del tumore al seno, dei polmoni e della prostata.
Dopo tutte queste informazioni, come possiamo farne a meno?