È finalmente tempo di ciliegie! Di questi frutti si dice che una tira l’altra… ed è vero, perché sono talmente buone che è impossibile resistere. Inoltre sono anche ricche di sostanze benefiche per il nostro organismo.
Ecco qualche curiosità sulle ciliegie (che, se non avete voglia di leggere, potete ascoltare in questa mia puntata di Segreti in Tavola):
1. Il nome deriva dal greco kérasos, dalla città di Cerasunte, da cui, secondo Plinio il Vecchio, nel 72 a.C. sarebbero stati importati a Roma i primi alberi di ciliegie. Infatti in molti dialetti del centro Italia le ciliegie vengono chiamate cérase, così come nella maggior parte delle lingue neolatine.
2. Le ciliegie “propriamente dette” sono quelle del ciliegio dolce, il prunus avium, mentre il ciliegio acido produce visciole, amarene o marasche. Delle ciliegie dolci esistono numerose varietà, e si possono riconoscere tramite la forma, il colore e il sapore dei frutti. Le due tipologie più diffuse in Italia sono le tenerine, più piccole e chiare, e i duroni, grandi e scuri.
3. La raccolta delle ciliegie avviene per lo più a giugno, anche se per alcune varietà si protrae anche fino a luglio inoltrato. Il prezzo piuttosto elevato delle ciliegie è dovuto proprio al fatto che la raccolta dev’essere manuale, e ovviamente richiede molto tempo e attenzione.
4. Oltre a essere buonissime, le ciliegie contengono molte sostanze positive: zuccheri semplici, una grande quantità di vitamine, soprattutto la C e la A, sali minerali, in particolare potassio e fosforo, e poi tante antocianine, sostanze dal forte potere antiossidante.
5. In cucina le ciliegie si possono utilizzare in tanti modi diversi: per preparare liquori e marmellate, sciroppi, canditi, dolci… e poi ovviamente si possono mangiare da sole! E vi consiglio, quando vi farete la prossima scorpacciata di ciliegie, di conservarne i piccioli. Questi infatti contengono la maggior parte delle sostanze nutritive, e già da tempi antichissimi si utilizzavano per preparare delle tisane ad azione depurativa e disintossicante. La dose è di circa un cucchiaio di piccioli per tazza, e potete anche farli essiccare e conservarli in un barattolo per utilizzarli in futuro.